TV a Colori in Italia: Quando è Arrivata?

tv a colori

Verso il termine degli anni ’40 presero il via negli Stati Uniti i primi esperimenti di Tv a colori.

Nel corso di questi esperimenti pioneristici venne messo a punto lo standard National Television Systems Commitee, il celebre NTSC che prese poi piede nel 1953. Nel 1954, ancora una volta negli Stati Uniti, iniziarono con regolarità le prime trasmissioni televisive a colori.

Nel nostro Paese, in netto ritardo rispetto a questi, i colori faranno il loro ingresso solo nel 1977, benché la Rai, già quando nacque il secondo canale nel 1961, fosse già in grado tecnicamente di trasmettere a colori.

A causare il ritardo concorsero delle ragioni politiche.
All’epoca il Parlamento avvia infatti un dibattito sul sistema di trasmissione da adottare, indeciso tra il sistema tedesco P.A.L. e il sistema francese S.E.C.A.M.

L’Italia era propensa ad adottare il sistema P.A.L., che dava migliori garanzie di riuscita. Tuttavia il membro della D.C. (Democrazia Cristiana) Amintore Fanfani, che era già stato segretario del partito e che successivamente fu di nuovo nominato in questa carica, aveva un uomo di fiducia alla RAI.

RAI TV

Si trattava di Ettore Bernabei, fedele di Amintore Fanfani, che spinse per l’adozione del sistema francese S.E.C.A.M. Il padrino di questo sistema, capo della Quinta repubblica Francese, fece correre voce per interposta persona che sarebbe stato decisamente benevolo, nel caso dell’adozione del S.E.C.A.M., a sostenere con favore la domanda di esportazione di prodotti agricoli provenienti dall’Italia.

L’Istituto Superiore delle PP.TT., così come la RAI, decisero di accontentare le richieste della Francia e prorogarono l’indagine dando il via a un gioco al rialzo fra Francia e Germania, in particolare nell’ambito politico-industriale.

Benché non fosse convinto, Bernabei non era in condizione di dire a Fanfani un no secco e si avvalse, quindi, di un ingegnoso espediente: durante le Olimpiadi di Monaco fece collocare due file di televisori in viale Mazzini, nel salone degli arazzi.

Una fila trasmetteva in P.A.L. e l’altra in S.E.C.A.M. La differenza fu sotto gli occhi di tutti e la scelta cadde sul sistema P.A.L.

Furono necessari altri 5 anni prima di arrivare al colore, che fu fortemente osteggiato da Ugo La Malfa, che spingeva verso una politica economica pubblica di stile pauperistico.

Si oppose anche la CGIL. Il principale sindacato italiano pensava infatti che la tv a colori fosse un lusso non adatto alle possibilità economiche dei cittadini.

Un altro no venne dall’industria automobilistica italiana che, preoccupata per il nuovo genere di consumo durevole, si oppose pensando che potesse rappresentare una pericolosa concorrenza.

Come per ogni decisione importante l’Italia fu in balia di richieste contrastanti, anche se la commissione tecnica aveva dato parere positivo per il P.A.L.

IL RISULTATO FU IL FALLIMENTO DELL’INDUSTRIA ELETTRONICA DEL PAESE, IMPEDITA A VENDERE SIA TV IN BIANCO E NERO SIA QUELLI A COLORI.

In seguito, benchè il P.A.L. avesse già vinto, vi furono altre tergiversazioni e la Indesit di Torino, in collaborazione con la Seimart, mise a punto un nuovo sistema, l’I.S.A. (Identificazione a Soppressione Alternata).

Ballabeni, della Seimart, sostenne il nuovo sistema coma alternativa alle proposte estere, proponendolo come soluzione al problema della scelta e al pagamento delle royalties dovute al P.A.L. o al S.E.C.A.M..

Ma era già tardi. Benché tecnicamente migliore, il nuovo sistema non lo era sotto l’aspetto politico ed economico e fu abbandonato.

L’11 agosto 1975 Il Presidente della Repubblica emanò finalmente il Decreto Presidenziale N°452 che rendeva ufficiale la scelta per il sistema P.A.L.

Proprio durante il periodo natalizio di due anni dopo, Vittorino Colombo, il ministro allora in carica per le Poste e le Telecomunicazioni, in conclusione delle edizioni della sera del TG1 e del TG2, annunciò che nel 1977, in Italia, sarebbe finalmente nata ufficialmente la TV a colori.

Un passo dovuto per permettere alla RAI di mantenersi al medesimo livello delle emittenti europee più prestigiose. La data fissata fu il primo febbraio, un martedì.

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Alessia T.

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