Primo Film a Colori in Italia: la Primissima Pellicola

Primo Film a Colori in Italia

Come possiamo immaginarci la proiezione di un film nel lontano 1908?

Sicuramente il pensiero va a fotogrammi sgranati, immagini sfocate e pellicole bruciate: il tutto, ovviamente, in bianco e nero.

Questa rappresentazione è del tutto sbagliata! Infatti, l’8 luglio del 1908, più di cento anni fa, si ebbe la prima proiezione in pubblico di un film a colori durante una conferenza dal carattere scientifico tenutasi a Parigi, alla presenza dei fratelli Lumiere, i padri del cinema.

Questa rappresentazione fu dovuta a un inventore inglese, Edward Turner, il quale sul finire del 1800 aveva ideato un sistema per registrare e proiettare i filmati a tre colori.

Questa invenzione, benché eccezionale per l’epoca, aveva il difetto di non funzionare bene e cosi, dopo la morte di Turner, Charles Urban e Albert Smith, due colleghi a cui Turner aveva chiesto aiuto, decisero di perfezionare la sua invenzione e rendere più agevole.

Nel 1906, quindi, Urban e Smith mettono a punto un sistema fondato su due colori e usando solo le pellicole tradizionali in bianco e nero: tuttavia la novità sta nel fotogramma che anzichè essere a 16 al secondo, proietta a 32 al secondo.

Questo sistema si basava sull’uso di una ruota a rapida rotazione la quale mostrava in modo alternativo i fotogrammi rossi e quelli verdi: per effetto del persistere dell’immagine sulla retina, le immagini erano quindi percepite come se fossero un filmato continuo e lo spettatore visionava in tal modo i fotogrammi a colori parziali come fotogrammi a colori pieni.

Tuttavia il colore non era del tutto pieno, ma presentava dei difetti soprattutto relativamente ai colori bianchi e a quelli blu: i fotogrammi inoltre avevano una durata di 1/32 di secondo e quindi gli spettatori notavano con buona evidenza questo contrasto tra i colori.

Urban comunque presentò questo suo sistema a Parigi, in anteprima, ricevendo diversi commenti positivi da parte del pubblico e non solo, in quanto successivamente fu chiamato per filmare l’incoronazione di Re Giorgio V e dell’Imperatore Indiano nel 1912.

Questo innovativo sistema aveva il grande vantaggio di essere molto più economico rispetto a quello che prevedeva la colorazione a mano dei vari fotogrammi di un film: tuttavia, per avere successo dal punto di vista commerciale, presentava degli inconvenienti.

Innanzitutto risultava essere difficile sincronizzare la ruota dei colori con quella che era l’otturazione della cinepresa, anche da parte di chi era magari più esperto con l’utilizzo dei vari macchinari.

Inoltre, il costo dei macchinari in questione era molto alto, cosa che rendeva difficile che i vari proiezionisti fossero disposti ad acquistare tutte le attrezzature necessarie a far funzionare il meccanismo.

L’avvento della Prima Guerra Mondiale, scoppiata proprio in quegli anni, diede il definitivo stop a tutti i piani d’investimento, in quanto gli Stati erano impegnati a sostenere le varie spese per la guerra.

Al termine del conflitto, un ingegnere del Mit diede vita a un sistema che si presentava dal punto di vista tecnologico molto più avanzato relativamente alla proiezione dei colori, che si fondava sui prismi stazionari e, diede vita alla Technicolor, la quale ebbe molta più fortuna della sua concorrente Kinemacolor. Tuttavia questa è un’altra storia.

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Alessia T.

Ciao, io sono Alessia e faccio parte del team di Grafica-Facile.com! Ho una grande passione per il design e, avendo molta esperienza nel settore, ho deciso di partecipare in questo bellissimo progetto per condividere il mio sapere sul graphic e web design.

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