Sono vari i modelli di colore che possono essere destinati al web e alla stampa: Pantone, CMYK e RGB sono i tre standard riconosciuti in ambito internazionale. Ma di che cosa si tratta di preciso?
Il sistema additivo RGB
RGB è l’acronimo di Red Green Blue: si tratta di un metodo di colore a tre canali che fa riferimento alla tricromia. In altri termini, si fonda su tre colori principali, che sono appunto il rosso, il verde e il blu. È importante non confondere la tricromia con i tre colori primari, che invece sono il rosso, il giallo e il blu. Il metodo RGB viene definito additivo, dal momento che si ottengono i diversi colori sommando la luminosità di ciascuno. Tale aspetto viene indicata con un valore che va da un minimo di 0 a un massimo di 255, a seconda del livello di intensità. Per esempio, se a rosso, verde e blu si mette 0 si ha il nero; se si mette 255, invece, si ha il bianco. Gli altri colori si ottengono intervenendo sulle varie intensità di ogni canale. Tra i modelli di colore, RGB è quello che viene impiegato per le immagini web, e cioè per le visualizzazioni su monitor.
Il sistema sottrattivo CMYK
CMYK, invece, è l’acronimo di Cyan Magenta Yellow e Black (il nero viene indicato con la K e non con la B per non confonderlo con il blu. Si tratta, in questo caso, di una quadricromia, cioè di un metodo di colore a quattro canali. Sono appunto quattro i canali di colore che vengono utilizzati. Mentre RGB è un sistema additivo, in questo caso abbiamo a che fare con un sistema sottrattivo, dal momento che per ottenere i colori è necessario effettuare la differenza tra le luminosità (invece che sommarle).
Che cosa bisogna sapere su CMYK
Mischiando Cyan, Magenta e Yellow, tuttavia, non si ottiene il nero; quello che viene generato, invece, è il bistro, che corrisponde a una particolare tonalità di marrone. Di conseguenza, nel caso in cui si desideri avere il nero effettivo c’è bisogno di unire una certa percentuale di K. Al tempo stesso il K al 100% non equivale al nero assoluto, per ottenere il quale c’è bisogno di una percentuale degli altri colori. A seconda delle percentuali che si aggiungono si può avere un nero più o meno freddo. Il valore del canale, cioè del singolo colore, viene indicato con una percentuale compresa tra 0 e 100; dato che tale sistema viene impiegato soprattutto per la stampa offset o tipografica, la percentuale segnala la quantità di inchiostro che viene utilizzata per ciascuno dei quattro colori. In pratica, 100 indica il nero, mentre 0 indica il bianco, vale a dire niente inchiostro.
Cos’è Pantone
Pantone, invece, è il più dettagliato metodo di codificazione dei colori che sia mai stato messo a punto a livello mondiale. Riconosciuto in ambito internazionale, questo sistema consente a chiunque di identificare un certo colore con il più alto livello di precisione possibile. Ciascuna tinta Pantone viene indicata da un codice che è composto da due elementi: il primo è una lettera o un numero e corrisponde alla famiglia di appartenenza (il giallo, il rosso, il blu, e così via); il secondo, invece, segnala solo la gradazione. La mazzetta colori viene estesa con il trascorrere degli anni, e comprende tinte di due categorie: uncoated per la carta uso mano e coated per la carta patinata opaca e lucida. I colori Pantone vengono impiegati per stampare quelle tonalità che non si possono riprodurre mediante la quadricromia del sistema CMYK.