Cosa sono le Immagini Raster e le Immagini Vettoriali?

Uno dei concetti fondamentali del Graphic Design è la differenza tra immagini raster e immagini vettoriali.

In questo articolo vi spiegheremo bene il significato dei due termini e soprattutto il loro differente utilizzo, soprattutto quando parliamo di file e software ad essi collegati.

Con quali software possiamo elaborare le immagini raster?

Da anni il software più conosciuto ed utilizzato in computer grafica per lavorare immagini di tipo raster è Photoshop.

Creato e prodotto da Adobe, Photoshop è in grado di manipolare le immagini digitali, foto comprese.

Un recentissimo rivale, ugualmente professionale, è Affinity Photo della Apple.

Non un rivale, ma una vera e propria alternativa gratuita, è invece GIMP, software open source che permette di ottenere un buon lavoro pur con minori funzionalità.

Quindi, utilizza Photoshop (Adobe), Affinity Photo (Apple) e GIMP (Open Source) per:

  • Fotoritocco e fotocomposizione;
  • Creare e manipolare illustrazioni/disegni per la stampa o/e per il web;
  • Creare e/o modificare prototipi digitali detti mockup.

Immagini Raster: etimologia del termine e funzionalità

Le immagini raster sono così chiamate in Graphic Design poiché la parola inglese “raster” significa “griglia“.

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Le raster sono infatti immagini digitali ottenute attraverso una griglia di punti (o pixel) che il computer legge sottoforma di “bit”.

Per tale motivo questa tipologia di rappresentazioni digitali sono anche definite “immagini bitmap” (mappa di punti di forma quadrata o rettangolare).

Ogni pixel (punto) è portatore di informazioni relative ad un colore: messi insieme come in un puzzle formano un’immagine completa.

Il modello di colori usato con le immagini raster è l’RGB (Red, Green, Blue) perché è lo spazio colore utilizzato dalle schede video dei computer per riprodurre l’immagine su schermo.

Proprietà essenziale delle immagini di tipo raster è la risoluzione (densità): numero di pixel per unità di misura contenuti nell’immagine stessa.

Si parla di dpi, punti per pollice (1 inch= 2,54 cm): più è alto il numero di pixel per unità di misura (dpi), più è alta la risoluzione e quindi la qualità dell’immagine.

Per la stampa la risoluzione standard per avere immagini di qualità è di 300 dpi; nel caso degli schermi e del web bastano invece 72 dpi.

Da quanto detto possiamo evincere che la risoluzione sarà minore o maggiore a seconda della dimensione dell’immagine/foto:

mentre una dimensione minore porta ad una risoluzione maggiore e miglioramento della qualità, un ingrandimento dell’immagine/foto comporta una risoluzione minore che crea un “effetto sgranato” visibile come nell’immagine soprastante.

Immagini raster e i loro formati grafici

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A seconda del loro utilizzo, le immagini/foto create in digitale possono essere salvate (cioè rappresentate graficamente) in differenti modi detti “formati”.

I formati più utilizzati sono 6 e possono essere suddivisi in:

  • Formati/file compressi lossless (senza perdita)
  • Formati/file compressi lossy (con perdita)
  • Formati/file non compressi.

I principali formati compressi lossness occupano meno spazio su disco rispetto a quelli non compressi, pur mantenendo la stessa risoluzione/qualità.

È consuetudine identificarli con un acronimo. I più diffusi sono:

  • Formato PNG (Portable Network Graphics): adatto per il web in quanto leggerissimo (occupa poco spazio) e al tempo stesso supporta trasparenze e ombre (per es. è possibile smussare gli angoli delle immagini/foto, oppure sfumare piano piano il colore);

  • Formato GIF (Graphics Interchange Format): consente di creare immagini per il web che si animano, occupano poco spazio e possono essere scaricate rapidamente;

  • Formato TIFF (Tagged Image File Format/Formato di file con tag per le immagini): adatto per lo scambio di immagini tra computer e sistemi operativi diversi (scanner e stampanti).
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Il più usato tra i formati compressi lossy (con perdita di informazioni soprattutto di colore) è il :

  • Formato JPEG (Joint Photographic Expert Group): non adatto al fotoritocco ma molto utile per lo scambio di immagini sul web.

I principali formati non compressi sono il:

  • Formato RAW (grezzo) in cui vengono create e salvate le foto dalla fotocamera: si tratta di immagini non ancora lavorate digitalmente; contengono tutti i dati e quindi sono anche molto “pesanti”;
  • Formato BMP (Bitmap): è il formato con cui il sistema operativo Windows crea e salve le immagini raster per default; molto “pesante” ma allo stesso tempo facilmente leggibile e modificabile dal sistema stesso.

Con quali software possiamo elaborare le immagini vettoriali?

Sono molti i software con cui è possibile creare e lavorare immagini vettoriali.

Scegliere l’uno o l’altro dipende dal prodotto finale che vogliamo ottenere.

Se vogliamo creare icone, loghi o illustrazioni, i software da utilizzare spaziano da Illustrator (Adobe), Affinity Designer (Apple) e Corel Draw (Windows).

Se invece l’obiettivo è creare immagini di tipo architettonico e/o ingegneristico, sono necessari software CAD, di cui il più conosciuto è Autocad.

Per creare artefatti impaginati il software più professionale è InDesign (Adobe), mentre per la progettazione di interfacce grafiche consigliamo software come Sketch, Figma e Adobe XD, ma ce ne sono molti altri.

Immagini vettoriali: definizione e funzionalità

Mentre le immagini raster consistono in una griglia di pixel opportunamente colorati, le immagini vettoriali sono rappresentazioni grafiche create usando forme geometriche (vettori, linee, curve, poligoni) ed equazioni matematiche.

A queste forme si aggiungono colori ed effetti.

Essendo forme geometriche, si possono ingrandire senza peggiorarne la risoluzione come è possibile vedere nell’immagine soprastante.

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Inoltre, le immagini vettoriali occupano poco spazio su disco in quanto incorporano meno informazioni di quelle raster.

Per tale motivo è più facile manipolarle.

Di contro, per avere immagini vettoriali di qualità (ricche di dettagli come nella grafica 3D) si devono – almeno allo stato attuale dell’arte – usare macchine e software molto potenti.

Immagini vettoriali e loro formati grafici

Tutti i software di grafica vettoriale consentono di salvare i propri lavori in differenti formati, a seconda della destinazione finale dell’immagine (stampa, web, …).

Ciascun software ha comunque un formato personale di default che però è leggibile solo con il software di creazione.

Per es. il formato di default di Autocad è .dwg, mentre Illustrator salva i propri file con l’estensione .ai.

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Alessia T.

Ciao, io sono Alessia e faccio parte del team di Grafica-Facile.com! Ho una grande passione per il design e, avendo molta esperienza nel settore, ho deciso di partecipare in questo bellissimo progetto per condividere il mio sapere sul graphic e web design.

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