Colore Militare: Camuffamento Abbigliamento e Veicoli

colori militari

Le mimetiche e i colori militari sono in gran voga in più settori, dall’abbigliamento al settore automobilistico.

Da cosa scaturisce il loro fascino e perchè vengono così ampiamenti utilizzati?

La rinomata fama dei colori militari raggiunge ogni angolo del mondo, ma la ragione del loro utilizzo nei settori più disparati, da quello tessile a quello dei veicoli forse non è altrettanto diffuso.

Cos’è il camuffamento militare?

Con il termine camuffamento militare ci si riferisce alla strategia adottata dai soldati e dai loro mezzi al fine di rendersi meno visibili dalle forze nemiche.

A tale scopo si ricorre al mimetismo o al criptismo.

Attraverso il criptismo le forze armate ed i veicoli da loro utilizzati si confondono con l’ambiente nel quale sono inseriti così da non essere notati dal nemico.

Stessa tattica viene utilizzata nel regno animale dal camaleonte, il quale modificando e camuffando il suo aspetto si conforma con l’habitat nel quale è inserito in modo da rendersi invisibile o, meno riconoscibili dai predatori.

Militari colori

Per mimetismo si intende invece la strategia impiegata e finalizzata all’imitazione di un altro soggetto con lo scopo ultimo di ottenere da ciò dei vantaggi.

Molto impiegato nel campo militare si applicano alle attrezzature e ai mezzi impiegati dall’esercito i colori e le tonalità che possono permettergli di limitare se non azzerare la loro visibilità agli occhi dei nemici o confonderli illudendoli di essere ciò che in realtà non sono.

Il mimetismo nella storia

L’utilizzo dei colori mimetici per i corpi armati si registra a partire dal 1800, data in seguito alla quale si riscontra l’impiego di uniformi mimetiche in sostituzione di una tradizione del tutto diversa, ovvero l’utilizzo di colori sgargianti e molto vistosi per l’abbigliamento dei soldati volto ad impressionare il nemico.

pattern militare

I colori vivaci per le divise dei corpi armati trovavano ragione nel garantire visibilità ai soldati immersi nella densa polvere prodotta dagli spari dei fucili. Rendendo i soldati maggiormente visibili in queste condizioni di scarsa visibilità si preservava la loro incolumità e si garantiva la loro sicurezza.

Ed è a partire dal 1800 che la tradizione subisce una modifica. Le tonalità vistose e accese lasciano spazio al camuffamento militare come lo conosciamo noi oggi giorno. Questa iniziativa fu presa dai fucilieri e dai cacciatori per poi diffondersi a macchia d’olio anche in settori estranei al corpo militare.

Le prime uniformi a tema mimetico erano in tonalità di colore verde o grigio finalizzate esclusivamente al nascondersi dall’occhio nemico.

E fu in concomitanza della Prima Guerra Mondiale che l’impiego del mimetismo raggiunse l’apice del suo utilizzo in concomitanza con il diffondersi sempre più dei fucili a ripetizione. Lo scopo ultimo era ridurre se non annientare i rischi derivati dall’artiglieria nemica ma anche il tentativo di sfuggire all’occhio indagatore dei mezzi aerei.

Il successo riportato dall’uso del mimetico nel settore bellico ampliò il suo utilizzo anche ad altri campi quali i veicoli, le strutture, le navi e gli aerei.

Lo studio e il disegno delle linee mimetiche e di camuffamento vennero affidate alla mano esperta e precisa di appositi artisti tanto è che il camuffamento si è ampliato arrivando ad interessare svariate e differenti gamme cromatiche.

Il colore mimetico risponde all’area di utilizzo. In un ambiente urbano il camuffamento non trova grande impiego, questo perchè in caso di scontro armato la distanza ravvicinata tra i due fronti non vede possibile l’impiego del mimetismo, in nessuna delle sue forme.

Anche se gli spazi sono ristretti ed il camuffamento quindi non è così facile da ottenere e raggiungere è comunque stata ideata una mimetizzazione basata sulle colorazioni grigie, bianche e nere, colori che meglio si sposano con gli edifici e le vie urbane e sono impiegabili sia di giorno che di notte.

Se invece ci troviamo in un ambiente quale quello del deserto la divisa mimetica ha un nome che rispecchia perfettamente l’habitat di impiego, “Desert”.

Utilizzata dall’esercito americano e solo ultimamente anche dalle truppe italiane, questa mimetica è realizzata nella tonalità del beige e del marrone chiaro che meglio si sposano con climi secchi ed ambienti ospitanti fieno, paglia ed erba così da consentire un camuffamento ottimale.

Oltre all’habitat desertico la mimetica Desert trova utilizzo anche in Italia nelle regioni maggiormente calde ed esposte a clima secco.

Se invece l’ambiente operativo è il bosco, differenti sono le mimetiche realizzate a tema, così da permettere un camuffamento quanto più ottimale con le differenti specie boschive esistenti. I colori impiegati richiamano gli arbusti e la terra, quindi le tonalità di colore sono il marrone, il verde, il nero ed il beige.

E se l’habitat di interesse riporta la presenza di neve, non esiste colore più adatto del bianco per ricreare queste condizioni atmosferiche. Completamente bianca o maculata, le mimetiche adatte alle condizioni di neve sono plurime e tutte sono finalizzate al confondere l’occhio nemico conformandosi quanto più possibile con i colori del sottobosco.

Varianti e variazioni

In aggiunta alle differenti tipologie di mimetiche, ed ai loro impieghi, trattate fino ad ora, esistono altre varianti quali la Mimetica Tiger Stripes nella quale convivono ben quattro diverse tonalità di colori, dal nero al verde chiaro, dal verde scuro al marrone. A caratterizzarla è ancora la tipologia di striatura, ovvero verticale oppure orizzontale.

Altra variante è la mimetica Cadpat & Marpat, denominata anche Digital. Impiegata sia dall’esercito americano che da quello italiano si sposa con le aree molto verdi, immerse nella vegetazione; per tale ragione presenta uno sfondo verde chiaro con macchie digitali che possono manifestarsi come quadratini oppure macchie frastagliate di bianco che riprendono il colore delle foglie consentendo a chi la indossa una mimetizzazione totale.

La mimetizzazione si espande al campo automobilistico

Diversamente alle motivazioni che hanno portato alla mimetizzazione nel campo dell’abbigliamento, i veicoli militari ricorrono a questa strategia per sfuggire alla minaccia della ricognizione aerea così da rendere il veicolo poco riconoscibile poichè molto conforme all’ambiente.

Una tattica che ben si adatta ad ogni aspetto della vita e dell’ambito militare finalizzata alla sopravvivenza ed alla salvaguardia dei soldati e dei mezzi impiegati negli scontri armati.

Una tradizione che ha subito modifiche ma che è sopravvissuta nei secoli, attraversando periodi storici quali la Prima Guerra Mondiale ed arrivando incolume fino ai giorni nostri dove il suo impiego si estende oltre al settore militare e raggiungendo quindi ogni ambito della vita comune.

Alessia T.

Ciao, io sono Alessia e faccio parte del team di Grafica-Facile.com! Ho una grande passione per il design e, avendo molta esperienza nel settore, ho deciso di partecipare in questo bellissimo progetto per condividere il mio sapere sul graphic e web design.

Ritorna alla home

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *